Psicologia Psicoterapia Agrigento
Giacinto Marco Rondelli
Ansia da prestazione
Chi ha sperimentato le sensazioni tipiche dell’ansia da prestazione, la volta successiva vorrebbe fare principalmente una cosa: evitare la prestazione o almeno, non vivere tutti quegli stati negativi prima della prestazione.
Cosa è una prestazione?
È un evento, un compito, un esame, una performance, un qualcosa che la persona in un dato momento e luogo affronterà. Questa persona dovrà mettere in campo le proprie abilità, capacità, conoscenze e qualità per cercare di superare con successo una determinata prestazione.
Alcuni esempi di prestazione:
esami di ogni genere (scolastici, universitari, concorsi, ecc.);
attività sessuale;
colloqui di lavoro;
esibizioni in pubblico di ogni genere (come relatore, cantante, attore, ecc.);
fare nuove conoscenze.
Quali sono i sintomi dell’ansia da prestazione?
I sintomi più comuni sono: intensa e prolungata preoccupazione; sonno irrequieto o insonnia; pensiero fisso e ripetitivo orientato alla prestazione; fantasie connesse con il totale fallimento della prova da affrontare; sudorazione; tachicardia; respiro corto e affannato; tremolii corporei; dolori addominali.
I sintomi meno comuni ma che hanno un impatto devastante sulla persona sono: vomito; pianto eccessivo, ininterrotto ed incontrollato; lunghi episodi di rifiuto di cibo o frequenti ed esagerate abbuffate; sentimenti di disperazione; blocco totale di ogni attività quotidiana; evitamento e rinuncia alla prestazione.
Perché si innesca l’ansia da prestazione?
L’ansia da prestazione scatta nel momento in cui vengono messe in dubbio le proprie risorse e capacità in relazione al compito da svolgere.
In certi casi, se è accaduto qualcosa di spiacevole una prima volta, si genera l’idea che la volta successiva sarà uguale alla volta precedente se non peggio.
Può innescarsi nelle situazioni in cui è risaputo che una determinata prova sia particolarmente difficile o complessa.
Un’altra serie di motivi potrebbe essere quella di non sentirsi o non essere preparati, allenati, portati o adatti a quel tipo di prestazione da svolgere.
Alla base di tutti coloro che soffrono di ansia da prestazione, c’è un denominatore comune che ha a che fare con la poca sicurezza di sé (almeno connessa ad una tipologia di prestazione) ed incertezza sulle proprie capacità.
C’è qualche rimedio per non avere questa ansia da prestazione?
Come prima cosa, bisognerebbe osservarsi non in termini critici ma per recuperare alcuni dati che potranno essere d’aiuto a gestire meglio l’ansia. Un’informazione importante da raccogliere potrebbe essere quella di comprendere se in una determinata prestazione io vorrò presentarmi come me stesso oppure come qualcun altro. Faccio un esempio. È legittimo avere ansia da prestazione in ambito sessuale nel momento in cui tento di raggiungere le perfomance di Rocco Siffredi.
Nei casi di un esame da affrontare, ho notato che sono più o meno tre i motivi che poi scatenano l’ansia da prestazione: 1) non c’è una effettiva preparazione alla prova da affrontare; 2) la preparazione è buona se non ottima ma la persona non si è allenata alla presentazione con altre persone; 3) c’è un vissuto di fondo che ha avuto effetti negativi sull’autostima.
Un altro rimedio efficace è anche quello più ovvio: fare quello che c’è da fare. Bisogna vivere l’esperienza della prestazione come un arricchimento personale, che sia un successo o un fallimento.
P.S. Evitare una prestazione genera forti ripercussioni sull’autostima, sulla sicurezza di sé e delle proprie capacità ed aumenta drasticamente il livello di ansia per le prove successive.
Giacinto Marco Rondelli
INDIETRO
Dr. Giacinto Marco Rondelli - Psicologo Psicoterapeuta
Agrigento. Studio: Via Don Luigi Sturzo 65
Tel.: 3291144238. Mail: rondelli@psicologoagrigento.it